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Capoliveri
Capoliveri è un comune di 3.869 abitanti dell'Isola d'Elba, in provincia di Livorno. Si tratta di uno degli otto comuni e fino al 1906 era parte integrante dell'attuale comune di Porto Azzurro.
«[Nel 1544] per la prima cosa i barbari assaltarono Capo Libero, con tal prestezza che pigliarono quasi tutti i terrazzani, e datisi per tutto a rubare, a uso di cacciatori diedero la caccia agli habitatori, i quali indarno si fuggivano per balze spinose e per boschi.»
Paolo Giovio, Delle historie del suo tempo, 1552
Il nome
Il nome del paese è ampiamente attestato durante il Medioevo; una delle prime menzioni è nella forma Capolibero (anno 1260, Archivio Arcivescovile di Pisa, Instrumenta Rodulfini notarii). Successivamente sono documentate le forme Capoliveri e Capolivri (anni 1289 e 1291, Archivio Arcivescovile di Pisa, Diplomatico), ed infine Capolivro (anno 1343, Archivio di Stato di Pisa, Atti notarili di Andrea Pupi).[3] Tramandati invece soltanto da eruditi locali del XVIII secolo sono i nomi Caput Liberum, Caput Ilvae, Caput Liseri o Caput Liveri. Il significato non è certo. Forse il nome sta in rapporto con il dio Liber o Bacco, in allusione alla viticoltura già presente in età romana, oppure più verosimilmente dalla conformazione stessa del settore dell'isola dove sorge Capoliveri («libero» in quanto circondato dal mare).
Co(mun)e de Capolibero, documento del 1260
Storia La zona era già popolata nell'epoca etrusco-romana (necropoli del Pròfico). Dall'XI al XIV secolo, l'Elba fece parte della Repubblica di Pisa; in tale periodo, Capoliveri fu sede dell'importante Capitanato dell'Elba. Nel XIV secolo sono attestati i nomi di alcuni rioni del paese: Borgo, Castello e Porta a Staldo. Dal 1399 l'Elba fu governata dagli Appiano. Nel 1548 fu ceduta a Cosimo I de' Medici (1519-1574), primo Granduca di Toscana. Capoliveri, nel giugno 1544, fu pesantemente colpita da Khayr al-Din Barbarossa e nell'agosto del 1553 da Dragut. Successivamente Filippo III di Spagna conquistò Porto Longone nel 1596 e nel 1709 diventò parte del Regno di Sicilia. Dopo la campagna d'Italia di Napoleone I nel 1799 la popolazione di Capoliveri sviluppò una resistenza ostinata. Quando i cittadini uccisero un gruppo di soldati francesi in fuga da Longone, il contrattacco di una guarnigione proveniente da Portoferraio distrusse quasi tutto il paese. Questo sfondo storico spiega perché quando Napoleone I, nel 1814, arrivò in esilio come Re dell'Elba, fu accolto con scetticismo a Capoliveri, mentre tutti gli altri comuni dell'Elba lo salutarono come liberatore. I cittadini rifiutarono il pagamento delle tasse; la resistenza fu guidata da due preti locali. Terminò, però, quando questi organizzatori furono arrestati. Durante il Risorgimento il medico Vincenzo Silvio (nato a Capoliveri il 9 maggio 1805) era conosciuto come patriota. Fu arrestato a Roma per le sue idee sullo stato nazionale e rinunciò alla sua carriera; venne licenziato «per incapacità». Dopo l'unificazione italiana, nel 1860 tornò a Capoliveri come medico militare. Dopo la sua morte (1873) furono distrutti i documenti famigliari e per questo il personaggio fu dimenticato per molti anni. Oggi una associazione privata si dedica a ricerche sulla sua vita e ha chiesto all'Amministrazione comunale di intitolargli una via del paese. Fino al 1906 Capoliveri apparteneva al comune di Porto Longone, oggi Porto Azzurro.
Oggi una delle risorse economiche più importanti per Capoliveri è il turismo.
Monumenti e luoghi d'interesse
- Borgo medievale fortificato, con piccoli vicoli con archi, sottopassi e scalette che si trovano attorno alla piazza centrale in collina;
- Pieve di San Michele, del XII secolo, in stile romanico pisano. La leggenda dice che il Papa, ritornato dalla cattività avignonese, si rifugiò qui dopo una tempesta e disse la messa alla popolazione del paese. Dopo la distruzione da parte delle truppe di Dragut nel XVI secolo, è rimasta solo l'abside.
- Strada panoramica sopra il Golfo della Stella; il percorso va dal centro storico per le frazioni Morcone e Pareti fino alla Cala dell'Innamorata. Questa spiaggia è chiamata così dalla storia tragica di due innamorati, Lorenzo e Maria. Una leggenda dell'anno 1534 dice che gli innamorati trovavano sempre il loro rifugio segreto in questa spiaggia, di nascosto dalla famiglia dell'uomo che voleva impedire questo amore. Quando, il pomeriggio del 14 luglio, Lorenzo fu assalito e ucciso da dei pirati, anche Maria si gettò in mare. Perché gli innamorati si erano fidanzati quel giorno, ancora oggi il 14 luglio è il giorno della Festa dell'Innamorata a Capoliveri. La vecchia leggenda fu riscoperta nel Settecento quando Domingo Cardenas, un nobile spagnolo, ebbe una visione di una bella ragazza in questa cala. La festa è celebrata con un corteo e con una grande fiaccolata in mare.
- Santuario della Madonna delle Grazie, vicino a Morcone, del Seicento. Nel 1792 fu un rifugio per dei monaci francesi durante la rivoluzione francese. Al centro dell'altare c'è un quadro, Madonna del Silenzio di Marcello Venusti, uno scolaro di Michelangelo. Gli affreschi furono eseguiti da Eugenio Allori in stile barocco. Un restauratore tedesco, Gustav Blankenagel da Colonia, intonacò le mura negli anni Sessanta e staccò le stuccature barocche dall'altare per ripristinare lo stato medievale in pietra. Il santuario è circondato da un paesaggio pittoresco di pinete e vigne.
- Santuario della Madonna della Neve vicino a Lacona. Fu costruita nel Cinquecento sulle fondamenta di un edificio precedente. Ancora nell'Ottocento ci visse un eremita, Giuseppe Tosi. Abitò in uno spazio strettissimo, però ebbe la sua propria vigna. Nella chiesa è conservata una immagine della Madonna.
- Forte Focardo, una fortezza dalla epoca spagnola. Fu edificato nel 1678 da Don Ferdinando Foxardo, governatore di Longone durante il regno di Re Carlo II di Spagna.
- Faro di Capo Focardo, torre semaforica ottocentesca edificata dalla Regia Marina per l'illuminazione notturna del corrispondente tratto costiero.
- Chiesa della Santissima Annunziata, di origine seicentesca.
- Un edificio di culto scomparso (fu demolito nel 1894) era la Chiesa di San Mamiliano, di origine romanica, che si trovava presso l'attuale Piazza Giacomo Matteotti. Nei pressi, sino alla metà del XX secolo, erano visibili le fondamenta della vasta Chiesa Nuova, progettata nel 1752 dall'architetto Grazzini e mai portata a compimento.
Dintorni
Nel territorio comunale si eleva il Monte Calamita, ricco di giacimenti minerari; vi è ubicato anche il Laghetto di Sassi Neri, di origine mineraria, lungo la costa orientale della penisola bagnata dal Canale di Piombino. Il tratto costiero che si affaccia a sud è bagnato invece dal Mar Tirreno.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 dicembre 2010.
- ^ Comune di Capoliveri - Statuto
- ^ Silvestre Ferruzzi, Signum, Portoferraio 2010.




