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Portoferraio
Portoferraio è un comune italiano di 12.224 abitanti della provincia di Livorno, primo comune dell'Isola d'Elba per popolazione e secondo per estensione dopo Campo nell'Elba.
- « Gli Argonauti si diressero all'isola d'Elba dove, affaticati, con ciottoli si asciugarono l'abbondante sudore; e questi, ora, sono sparsi sulla spiaggia, simili alla loro pelle nel colore; e ci sono le masse di ferro, e le loro divine reliquie, là dove il porto prese il nome di Argòo. »
Apollonio Rodio, Le Argonautiche, 245 a.C.[3]
- « Al presente il s. Cosimo duca di Fiorenza et di Siena vi fabrica una città, per bellezza et sicurezza del luogo chiamata Cosmopoli (...) che si crede e spera per ogniuno ch'in breve tempo sarà lieta e dilettevole stanza per li Cavalieri di Santo Stefano e per li forestieri, de' quali et a' quali il Duca è molto amorevole e cortese. »
Francesco Sansovino, Della origine de' cavalieri, 1570
- « Il poggio più rilevato, che signoreggia e scuopre tutto il porto, fu chiamato Il Falcone; l'altro, men rilevato dalla forma della fortezza, secondo la qualità del sito hebbe nome La Stella, spargendo le sue fortificazioni qua e là a guisa di razzi. Parimente fermarono un bastione sopra la bocca del porto, il quale fu chiamato dalla forma Linguella. »
Giovanbattista Adriani, Istoria de' suoi tempi, 1583
Il nome
Il toponimo Ferraia o Ferraria è documentato a partire dal 1260[4] come Comune Ferrarie e trae origine dalle attività siderurgiche presenti nell'area sin da epoca etrusco-romana. In cartografie del XVI secolo si ha una mutazione del nome in Ferraio.[5]
Co(mun)is Fer(r)are, documento pisano
del 1289 relativo a Ferraia (Portoferraio)
Storia
Secondo Apollonio Rodio, il luogo ove sbarcarono gli Argonauti di Giasone, poiché stavano cercando Circe, si chiamava Porto Argo (Argòos limèn, Ἀργῳος λιμὴν; da argòs, «bianco», in riferimento alle locali scogliere e spiagge di aplite tormalinifera biancastra) ed è oggi localizzato presso la spiaggia delle Ghiaie.[6] Nell'area si trovano i resti di due ville marittime romane (Villa delle Grotte e Villa della Linguella) che testimoniano un'assidua frequentazione in età imperiale. Secondo una tradizione letteraria del XVIII secolo[7], peraltro non attestata da alcun riferimento storico e documentale, in età romana il sito si sarebbe chiamato Fabricia - da cui Borghi Fabbricii[8] - in riferimento alle antiche lavorazioni siderurgiche presenti nella zona. Successivamente, il distretto medievale di Ferraia, documentato dal XIII secolo, fu ceduto dagli Appiano per ordine dell'imperatore Carlo V ai Medici nel 1547. Il circondario di Ferraia fu pesantemente colpito nel 1544 dalla flotta di Khayr al-Din Barbarossa, con la distruzione del vicino fortilizio di Montemarsale e della pieve medievale dei Santi Giovanni e Silvestro. Portoferraio fu fondata per volere di Cosimo I granduca di Toscana, da cui la città prese simbolicamente il nome Cosmopoli nel 1548, e concepita come presidio militare con lo scopo di difendere le coste del Granducato e dell'isola d'Elba nonché come sede dei Cavalieri di Santo Stefano. L'epigrafe marmorea che il granduca fece apporre sulla cosiddetta Porta a Mare, l'ingresso principale del porto, descrive infatti la fondazione della nuova città: «Templa, moenia, domus, arces, portum Cosmus florentinorum dux a fundamentis erexit a. D. MDXXXXVIII». La città, exclave toscana nel Principato di Piombino, all'inizio era poco più che un insieme di fortificazioni (ancora tutt'oggi visitabili e ben conservate), come i tre forti: Forte Stella, Forte Falcone e la Linguella (mentre Forte Inglese fu realizzato successivamente per rinforzare la cittadina da parte in vista dell'assedio della flotta britannica) e la bellissima cinta muraria, i cui resti, tuttora in buono stato e resi abitabili, circondano il centro storico di Portoferraio. Ancora oggi è in gran parte visibile l'imponente cortina di bastioni che dalla rada si eleva fino al Forte del Falcone (Bastione della Cornacchia a difesa dell'antica Porta a Terra, Bastione delle Palle di sotto che dalla Porta degli Altesi dava accesso al superiore Bastione delle Palle di sopra, Cortina degli Altesi, Bastione del Veneziano, Opera del Raggione, Opera del Cavaliere, Tanaglia sotto il Falcone, Opera nuova, Opera di Santa Fine, Batteria degli Spagnoli di fronte alla spiaggia delle Ghiaie).
Rimase sotto il controllo del Granducato di Toscana fino al XVIII secolo quando l'isola, per la sua posizione strategica, fu al centro di una guerra tra Francia, Austria e Inghilterra. Nell'aprile 1814, con il Trattato di Fontainebleau, l'isola fu affidata a Napoleone Bonaparte come sede del suo primo esilio. Napoleone scelse Portoferraio come capoluogo dell'isola; nella città sono ancora presenti e visitabili le due ville che furono sua residenza, quella di San Martino e la Villa dei Mulini. Fu grazie al regno dell'imperatore francese, seppur breve (1814-1815), che Portoferraio crebbe in importanza e modernità in maniera esponenziale, come tutta l'isola del resto, grazie alle infrastrutture create e alla valorizzazione delle miniere di ferro di Rio Marina. In questo periodo Portoferraio divenne il porto adibito al trasporto del ferro dalle miniere elbane al continente, e da ciò deriva il nome attuale. Successivamente Portoferraio tornò sotto il dominio del Granducato di Toscana fino all'unità d'Italia nel 1860. Nei Bagni penali della città fu rinchiuso Giovanni Passannante, a causa di un attentato nei confronti di Umberto I di Savoia. Nel 1900, per interessamento dell'on. Pilade del Buono, fu realizzato un quartiere siderurgico con altiforni della società Ilva, poi distrutto durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Tra il 1902 e il 1904 l'architetto Adolfo Coppedè progettò a Portoferraio alcuni importanti edifici, come il Palazzo dei Merli in stile neoquattrocentesco (1904) poi distrutto dai bombardamenti del 1944, il Palazzo degli Altiforni (1904) e la Fattoria di San Martino (1902). Portoferraio conobbe un periodo economicamente stabile, come tutta l'isola, grazie alle miniere di ferro fino agli inizi degli anni settanta, quando l'industria del ferro entrò in crisi. Nel 1958, nell'area portuale di Portoferraio, fu realizzata dall'architetto Emilio Isotta la cosiddetta Palazzata a mare, che con il suo contestato Grattacielo doveva simbolicamente evocare il passato siderurgico della cittadina. Nonostante la chiusura delle miniere di ferro all'Elba (1981), Portoferraio, grazie alle sue spiagge, seppe riciclarsi nell'industria del turismo che ancora oggi rappresenta la principale fonte di ricchezza.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
- Propositura della Natività di Maria
- Chiesa di San Cristino o della Misericordia
- Chiesa di San Marco alle Grotte
- Chiesa di Santo Stefano alle Trane
- Cappella dell'Annunziata
- Chiesa del Santissimo Sacramento
- Chiesa di San Rocco
- Grotta di San Mamiliano (Isola di Montecristo)
- Monastero di San Mamiliano (Isola di Montecristo)
Architetture civili
- Ville Napoleoniche di Portoferraio
- Palazzina dei Mulini
- Villa di San Martino
- Palazzo della Biscotteria, ora Palazzo del Municipio
Teatri
- Teatro dei Vigilanti
Architetture militari
- Torre della Linguella
- Torre del Gallo
- Forte Stella
- Forte Falcone
- Fortezza del Volterraio
Fari
- Faro di Portoferraio, sul Forte Stella
- Faro del moletto della Sanità, sulla Torre del Gallo
- Faro del porto di Portoferraio, sulla Torre della Linguella
- Faro dello Scoglietto di Portoferraio, sullo Scoglietto di Portoferraio
- Faro dello Scoglio d'Africa, sulla Formica di Montecristo
Siti archeologici
Nel territorio del comune di Portoferraio si trovano alcuni resti archeologici risalenti a età differenti, prevalentemente romana e medievale.
- Insediamento etrusco di Castiglione di San Martino
- Villa romana delle Grotte
- Villa romana della Linguella
- Latrano
- Montemarsale
- Quire
Aree naturali
- Parco Nazionale Arcipelago Toscano
Turismo
Musei
- Museo Archeologico della Linguella
- Museo della Palazzina dei Mulini
- Museo della Villa di San Martino
Media e telecomunicazioni
Giornali
A Portoferraio è presente la redazione locale de Il Tirreno[9], quotidiano molto diffuso in buona parte della Toscana con molte redazioni locali.
Televisione
A Portoferraio ha sede l'emittente televisiva privata Teletirreno Elba.
Personalità legate a Portoferraio
- Carmine Crocco (Rionero in Vulture, 1830 - Portoferraio, 1905) - brigante
- Pietro Gori (Messina, 1865 - Portoferraio, 1911) - anarchico
- Renato Cioni (Portoferraio, 1929) - tenore
- Italo Bolano (Portoferraio, 1936) - pittore
- Michele Gelsi (Portoferraio, 1968) - ex-calciatore
Geografia antropica
Frazioni
Portoferraio non possiede ufficialmente frazioni e località classificate come tali, ma si possono distinguere alcuni centri urbani principali e altre località minori all'interno del territorio comunale.
I principali centri che possono essere considerati frazione sono:
- Bagnaia
- Magazzini
- Montecristo, isola appartenente al comune di Portoferraio
- San Giovanni
- Scaglieri
- Viticcio
Le altre località minori del territorio sono:
- Albereto
- Acquabona
- Acquaviva
- Biodola
- Brunello
- Buraccio
- Campitelle
- Campo ai Peri
- Carpani
- Casa del Duca
- Colle Reciso
- Enfola
- Forno
- Le Foci
- Norsi
- Ottone
- Picchiaie
- San Martino
- Santo Stefano
- Schiopparello
- Scotto
- Seccione
- Tre Acque
- Valcarene
- Valdana
- Val di Denari
- Valle di Lazzaro
- Volterraio
Sport
Portoferraio è stata sede delle due semitappe della 1ª tappa del Giro d'Italia 1993 (23 maggio), una prova in linea vinta da Moreno Argentin ed una cronometro individuale vinta da Maurizio Fondriest. È stata la base di allenamento e logistica di Mascalzone Latino, la barca che partecipa all'America's Cup.
Calcio
A.S.D. Audace Isola d'Elba è la squadra di calcio del capoluogo elbano, attualmente militante nel girone D della Prima Categoria Toscana. La società venne fondata il 15 agosto 1905. I colori sociali sono il bianco e il rosso.
Rugby
A.S.D. Elba Rugby è la società rugbistica del paese. Il rugby elbano nasce nel 1976 quando fu organizzata dal maestro Ballini Francesco la disputa del 1º Torneo Internazionale della categoria Under 15. Nel novembre 1976, il Professore di Educazione Fisica Wilmar Saluz fonda nella scuola media "G. Pascoli" la prima squadra di Rugby elbana. Nasce col nome di Scirocco Rugby e negli anni successivi assume il nome di Elba Rugby. Partecipa ai campionati di serie C e raggiunge per tre volte le finali nazionali per l'accesso alla C1 e alla serie B. Attualmente milita nel campionato di serie C.
Note
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 luglio 2011.
- ^ In mancanza di una classificazione ufficiale delle frazioni nello statuto comunale e nella cartellonistica urbana, si fa riferimento alla classificazione effettuata dall'Istat nel censimento 2001
- ^ Apollonio Rodio, Le Argonautiche, IV, vv. 654-658.
- ^ Archivio Storico Diocesano di Pisa, Instrumenta Rodulfini notarii.
- ^ Sebastian Münster, Tommaso Porcacchi et alii.
- ^ Strabone, Geografia, V, 2,6.
- ^ Giovanni Vincenzo Coresi Del Bruno, Zibaldone di memorie, Biblioteca Marucelliana di Firenze.
- ^ Sebastiano Lambardi, Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba, Firenze 1791.
- ^ Il Tirreno | Homepage








